La nostra storia
Il segreto svelato
L’area del Canavese, un angolo del mondo incoronato dal Parco Nazionale del Gran Paradiso, apparentemente lontano dalla grande metropoli, è in realtà a pochi chilometri da Torino. Si trova qui il piccolo borgo medievale di Chiaverano, situato ai piedi della Serra, una collina lineare lunga 25 chilometri che fu plasmata in epoca preistorica dall’immenso ghiacciaio che scendeva dalla Valle d’Aosta. In questa zona per motivi che sono tutt’ora sconosciuti i locali hanno da sempre una particolare predilezione per il sapore di violetta. È sconosciuto il vero motivo, non esiste una particolare violetta del canavese, ma nonostante questo sono molti i luoghi dove si trovano prodotti artigianali come liquori, distillati, creme, marmellate e caramelle tutti al sapore delicatissimo di viola. Non sono presenti in questa parte del Piemonte grandi coltivazioni o impianti per la produzione massiva di questo magnifico fiore o se qualche impianto di coltura esiste non ha una dimensione tale da giustificare la grande diffusione e la grande predilezione per questa saporosità da parte dei piemontesi. Un contadino di queste parti ha confidato che lui un’idea personale la poteva forse avanzare, ed il riferimento andava al fatto che questa parte di Italia nei tempi passati, specialmente nelle zone di agricoltura montana non disponeva di grandi mezzi, e per allietare le serate invernali era uso comune delle famiglie raccogliere alcuni tipi di fiori per confezionare degli infusi con l’alcool. La viola nei prati di queste valli è molto diffusa ed una certa signora Lucilla che abitava nella bassa del Borgo di Chiaverano usava raccogliere in primavera il fiore della violetta per preparare uno sciroppo che sarebbe tornato utile in inverno per alleviare la tosse ed il mal di gola. Per fare questo andava nell’opificio della famiglia Revel Chion a chiedere un flaconcino di alcool per produrre la sua geniale pozione. La famiglia Revel Chion, agricoltori di nascita e distillatori di grappa per vocazione, vive e lavora a Chiaverano da almeno un paio di secoli. Nel 1850, il meticoloso “Servizio pesi e misure” della Provincia di Ivrea redasse un elenco di utenti sottoposti a ispezioni periodiche; in quella lista, alla casella numero 53, fu registrato il nome di Battista Revel Chion, e gli fu assegnata la qualifica di distillatore perché era la sua attività commerciale predominante. La distilleria Revel Chion probabilmente produceva grappe da molto tempo prima di allora, ma il documento più antico con una data certa è quello sopra menzionato.
Nei giorni più vicini a noi una giovane donna, Emanuela Savoretti, trova chiusa in un vecchio quaderno di ricette una formula che la sua bisnonna preparava. Per diletto ha provato usando gli ingredienti indicati a produrre lo stesso unguento, rendendosi conto da subito che quel liquido colorato di viola che ne era uscito forse non avrebbe curato la tosse come un farmaco acquistato in farmacia, ma ne dedusse che il gusto era incantevole. Aggiunse un po’ di alcool alla ricetta originale e si rese conto era nata Violà il liquore alla viola.
Le circostanze della vita hanno voluto che Emanuela, discendente della signora Lucilla si recasse nella distilleria più importante del nostro territorio e proponesse ad Alessandro, discendente di quell’ illuminato Battista Revel Chion che nei tempi passati regalava un boccettino di alcool alla signora Lucilla, e gli proponesse di prendere in considerazione l’opportunità di produrre il liquore. Alessandro che di tutta questa vicenda ne era completamente all’oscuro accettò immediatamente la proposta, e senza imbarazzo confidò che era da molto tempo che stava cercando di creare un liquore con quell’aroma, ma che non era mai riuscito a trovare la giusta combinazione.
Da quel giorno è iniziata la produzione di questo liquore alla viola che viene molto gradito dai ristoratori che lo propongono come fine pasto o come accompagnamento al piatto di dolci, anche dai barman che lo usano in diversi cocktail e dai pasticceri che lo utilizzano per creare le loro dolcezze.
La nascita della vodka è stata una conseguenza che andava incontro alla modernità tenendo ben saldo un piede nella sua tradizione che la famiglia Savoretti custodisce gelosamente con una formula depositata.
Da allora il motto è “Di liquori alla viola puoi provarne quanti ne vuoi, ma solo uno è Violà”
Emanuela